LA MASSIMA LUNGHEZZA DEL CAVO COASSIALE NEL VIDEO ANALOGICO / AHD


Nel tutorial sul collegamento video delle telecamere a circuito chiuso avete appreso che in un sistema TVCC di alto livello è tollerabile una perdita disegnale, ossia un'attenuazione, di 3 dB, mentre in un sistema di medio livello è considerata accettabile un'attenuazione di 6dB. Ma come calcolare l'attenuazione introdotta dal vostro cavo? Scopriamolo in questo tutorial.


Conoscere l'attenuazione specifica del cavo

E' innanzitutto necessario procurarsi il valore di attenuazione introdotto dal cavo che utilizzate, in funzione delle varie frequenze. Si tratta di un valore che qualsiasi serio costruttore di cavi dovrebbe rendere disponibile nelle sue documentazioni, se non sul suo sito internet ed è normalmente espresso in dB per ogni 100 m. di cavo.
Vengono indicati, di regola, diversi valori di attenuazione in base alla frequenza del segnale condotto. Per la sorveglianza video bisogna considerare la frequenza di 5 MHz.
Logicamente, più alta è la qualità del cavo, tanto inferiore dovrebbe essere l'attenuazione introdotta.
Se non disponete del valore di attenuazione potete effettuare un calcolo approssimativo considerando il seguente valore medio:
Attenuazione media cavo RG59: 2,5 dB ogni 100 metri di cavo
Si tratta ovviamente di un valore indicativo che può variare in più o in meno in base alla qualità del cavo acquistato. Vediamo ora di calcolare quanti metri di questo cavo ci è concesso stendere.


Calcolare l'attenuazione del cavo coassiale

Stabiliamo il livello qualitativo dell'impianto che vogliamo realizzare. Ovviamente la scelta dei materiali, ad esempio la risoluzione delle telecamere, dovrà avvenire di conseguenza.
Se consideriamo un sistema TVCC di alto livello, dove sia ammessa un'attenuazione max. di 3 dB, va fatta la seguente proporzione:
2,5:100=3:X
il che significa che la lunghezza massima del cavo sarà di 120 m.
Se invece stiamo realizzando un sistema TVCC di medio livello, dove si accetti un'attenuazione di 6 dB, il calcolo sarà:
2,5:100=6:x
vale a dire una massima lunghezza del cavo di 240 metri.
Per questo motivo, è comune nel mondo della televisione a circuito chiuso, sostenere che un cavo coassiale possa "tirare" fino a 200/300 metri.
Come avete imparato da questo tutorial, questo non è sempre vero, tutto dipende da che prestazioni chiedete al vostro sistema.
Occorre ricordare che la qualità del cavo ha una notevole importanza nell'economia di un sistema TVCC soprattutto su distanze importanti e che l'elevato costo del rame ha fatto prolificare nel mercato cavi con anima in acciaio rivestito con attenuazioni tali da rendere inservibile il segnale dopo soli 100 m.
Non risparmiate sul cavo coassiale e rivolgetevi solo a costruttori di fiducia.


Cavi speciali a bassa attenuazione

Esistono in commercio cavi coassiali con attenuazione più bassa dell'RG59 comunemente utilizzato. I più noti sono l'RG6 e l'RG11. Si tratta però di cavi di grossa sezione, spesso più rigidi del cavo RG59 e per questo di utilizzo assai poco confortevole. Per di più sono anche molto costosi e non reperibili facilmente.
Se siete però costretti ad andare verso questa soluzione, sappiate che in media l'attenuazione di un cavo RG6 è di circa il 20/25% inferiore all'RG59, mentre l'RG11 può essere anche meno della metà dell'RG59.
Di conseguenza, visto che abbiamo appena calcolato che un cavo coassiale di media qualità per applicazioni di medio livello (attenuazione ammessa 6dB) può arrivare fino a circa 250 metri di lunghezza, potremmo completare dicendo che un RG6 vi permetterà, nelle medesime condizioni, cablaggi fino a 300 metri ed un RG11 fino a circa 500 metri.
Ricordate che tutti questi valori di massima hanno valenza puramente orientativa e vanno sempre verificati in base al reale valore di attenuazione del cavo che acquistate. A seconda della qualità del cavo, l'attenuazione può variare in più o in meno anche del 50%.
Molti fattori incidono sulla qualità del cavo coassiale e molto spesso non sono visibili solamente guardando il cavo stesso. La cosa più importante è verificare che l'anima conduttrice sia in rame puro e non in acciaio rivestito (CCS). Il CCS è oggi molto comune a causa dell'elevato costo del rame, ma le prestazioni sono molto scadenti.
Un buon cavo coassiale per TVCC dovrebbe inoltre disporre di una calza in alluminio o rame molto fitta, con copertura di almeno il 90%.


Cavi twistati

Il segnale video può anche essere trasportato con cavi twistati invece che coassiali. Essi consentono prestazioni assai elevate. Leggete il tutorial sulla trasmissione video su cavo twistato.


Cavi combinati

Sono disponibili in commercio cavi combinati che racchiudono in un'unica guaina in PVC uno a più cavi coassiali ed una o più coppie di fili (in genere di sezione 0,5 mm.) per la conduzione dell'alimentazione in corrente continua o del segnale audio.


La fibra ottica

Se l'applicazione giustifica la spesa la fibra ottica rappresenta sicuramente un supporto trasmissivo di gran lunga superiore a qualsiasi cavo coassiale. La fibra ottica è un cavo in vetro che garantisce un'attenuazione bassissima ed una quasi totale immunità alle interferenze elettriche.
Con la fibra ottica è possibile trasportare il segnale video anche a 50 Km di distanza senza sensibili degradazioni. Vengono utilizzati appositi sistemi di trasmissione e ricezione.
Il costo della trasmissione in fibra ottica è molto alto e per questo questa tecnologia va gradualmente scomparendo.


La dimensione del sensore e l'obiettivo

Una cosa importante da considerare è la relazione fra il sensore CCD/COMS e l'obiettivo, in quanto ogni lente viene costruita per ricostruire sul punto focale un'immagine di una certa grandezza. Questa grandezza dovrebbe essere la stessa del sensore. Per questo esistono ottiche da 1/2", 1/3", 1/4" etc.
Se utilizzate una telecamera con sensore da 1/4" dovrete utilizzare una lente fatta per questo tipo di sensore, o al limite per un sensore più grande (es. 1/3"). Non potete invece utilizzare una lente da 1/4"  su una telecamera con sensore 1/3"perché il risultato sarebbe un'immagine tondeggiante, con gli angoli neri arrotondati e con una sfocatura verso i bordi esterni dell'immagine.